Il regalo più bello per i suoi 40 anni, che compirà tra tre giorni, forse Francesco Totti se l’è fatto da solo. Non in primavera, quando a suon di gol e assist ha strappato il rinnovo di contratto, ma tanto tempo fa, quando era un bambino, giocava a Trastevere e in amichevole c’era la Roma. Ebbene, lui era già così tifoso che si rifiutò di scendere in campo dall’inizio, scrive Sport Week (Chiara Zucchelli) : “Io contro la Roma non ci gioco”. Quel giorno il capitano romanista si è fatto il dono più grande: ha scelto la Roma ancora prima di sapere che ci avrebbe passato tutta la vita.
La festa ci sarà e i regali veri arriveranno. Il presidente del Coni, Malagò, ha già scelto: “Gli regalerò un quadro, che rimane nella vita, con un’immagine simbolo della sua storia”. Un simbolo di questi 25 anni, quindi, 5 dei quali trascorsi con Fabio Capello: “Regalerei a Francesco la possibilità di ringiovanire, per vederlo sempre bello come le sue deliziose giocate”. Parole di stima reali, nonostante un rapporto che non è mai andato al di là del campo. Diverso è invece quello con Zeman, che gli regalerebbe: “Un pallone d’oro”. Non se la sente di parlare Antonio Cassano, che sta vivendo un momento difficile alla Samp. La storia con la Roma non è mai decollata, quella con Totti ha vissuto alti e bassi, ma Antonio regalerebbe a Francesco, e forse anche a se stesso, la possibilità di giocare insieme ancora una volta. Come ha anche scritto nella sua autobiografia: “Con nessuno mi sono mai divertito così”. Simone Perrotta gli regalerebbe “un po’ di calcio, almeno un anno più”, mentre Vincenzo Montella non lascia, anzi raddoppia: “Gli regalerei due anni di contratto, perché diverte ed emoziona ancora”. Il tempo per la pensione non sembra così vicino, anche se c’è chi pensa al futuro: “Io gli regalerei un museo a Trigoria, perché porta la nostra immagine nel mondo”. Firmato: Bruno Conti, uno che come Totti vive la Roma da una vita.
Un periodo l’ha condiviso anche con Pradè e Rosella Sensi, d.s. e presidente di una Roma a cui Totti è legatissimo. “Io gli regalerei una vacanza lontano, al mare con la famiglia”, dice la Sensi, mentre Pradè entra nello specifico: “A Francesco recapiterò un bel contratto con Wyscout, dove visionerà in esclusiva per me calciatori Under 20, che abbiano una visione totale, calcino di destro e sinistro e si sappiano assumere le responsabilità. E, soprattutto, restino umili”. Buffon, il capitano della Nazionale e della Juve regalerebbe a Francesco (e a se stesso?) “la spensieratezza che ci accompagnava in Europa con le giovanili dell’Italia, quando avevamo l’entusiasmo dei ragazzi che sapevano di aver avuto un dono speciale, ma non ancora la consapevolezza che per realizzare i loro sogni ci sarebbe stato da soffrire, sudare e superare un’infinità di prove”. Il pensiero corre alla notte di Berlino di 10 anni fa, con loro anche Materazzi, che regalerebbe a Totti “altri 5 anni di contratto” e Inzaghi, che invece gli porterebbe in dono “vent’anni in meno per poter giocare ancora insieme”.
Il suo amico Di Vaio, un altro di quelli che regalerebbe a “Checco” “il pallone d’oro”. Un’amicizia, la loro, cresciuta nonostante Di Vaio avesse il cuore della Lazio. Detestarsi in campo, rispettarsi fuori e forse anche così si spiega il regalo di Giorgio Sandri, il papà di Gabriele, che non dimentica l’abbraccio a telecamere spente il giorno del funerale del figlio: “È stato splendido, gli regalerei la serenità per quando smetterà di giocare, non sarà facile”. E poi, visto che il derby è derby, Sandri si concede una battuta e dice che gli regalerebbe“anche una partita da titolare, che ultimamente gioca poco…”. È l’età che avanza, mentre il talento si ferma, e per quello, almeno, non serve la macchina del tempo.
Gliela regalerebbero Morgan De Sanctis “per darci ancora 20 anni del suo calcio”, e Spalletti:“Gli farei la Delorean di “Ritorno al futuro” per scegliere se tornare indietro e riempirci di grandi giocate, o andare avanti e vedere cosa c’è”. Fosse per il d.s. della Roma, Sabatini, nel futuro ci sarebbe “un pallone d’oro alla carriera, da istituirsi una volta sola”, mentre per alcuni amici ci sarebbero solo “dolci e semplicità”. D’altronde, da una vita Totti frequenta gli stessi posti: Claudio Olivetti, del ristorante all’Aventino “La Villetta” gli regalerebbe “un completo da paddle o tennis, visto che mi sopporta come suo compagno”, mentre Stefano Quartieri, dell’Isola del Pescatore a Santa Severa, opterebbe “per una passeggiata tranquilla in centro”. Per la famiglia Testa – i suoi carissimi amici “pitoni” – bisognerebbe regalargli solo “la possibilità di giocare”. E pure un po’ di tiramisù “con o senza Nutella”, basta che sia fatto in casa. Se lo concede, ma solo ogni tanto, perché per andare avanti, a 40 anni, non servono più solo i “pensieri felici”, che gli regalerebbe il d.g. della Roma, Baldissoni. Peter Pan li utilizzava per volare e restare giovane; a Francesco Totti, invece, per farlo basta un pallone.